Luce calda o fredda?

by - gennaio 20, 2011

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Spesso anche i progettisti hanno alcuni problemi nella scelta dell'illuminazione che meglio valorizza gli spazi da loro creati; lasciando fare agli elettricisti, spesso si ottiene un'illuminazione con molte (troppe...) lampade economiche con una bassa qualità...

Esistono due fattori cruciali da conosceree considerare nella scelta di una buona illuminazione:
Temperatura di colore, o cromaticità, si riferisce alla sensazione di calore percepito rispetto alla sorgente di luce o frescura. Misurato attraverso le lunghezze d'onda che compongono la luce, viene definito in gradi Kelvin. Più è alto il grado Kelvin, più il dispositivo luminoso sembrerà emettere una luce "fredda".
Indice di resa cromatica, o CRI, è un numero compreso tra 1 e 100.
Più alto è il CRI, migliore è il modo in cui la lampada farà apparire e soprattutto percepire i colori dell'ambiente in cui è posta.

1. Luce NATURALE
La luce naturale, cioè la luce del sole, offre una resa eccezionale dei colori. La luce del giorno ha una
CRI pari a 100, cioè non si percepisce alcun cambiamento di colore rispetto a un riferimento di base.
La cromaticità di solito oscilla leggermente, in base alle condizioni atmosferiche; combinando luce artificiale e luce naturale, sarebbe opportuno selezionare una fonte di luce non troppo "calda" per una miscela più efficace con la luce naturale che filtra attraverso le finestre.

Illuminazione consigliata: 5500 gradi Kelvin.

 


2. Luce INCANDESCENTE
La lampadina è la forma più familiare che conosciamo di luce ad incandescenza,
ma esistono molte alternative, dotate di caratteristiche che permettono un'ottima resa cromatica.
Nelle sorgenti di luce incandescente un filo di tungsteno all'interno di un bulbo di vetro, che diventa bianco caldo in risposta al passaggio della corrente elettrica, produce una calda luce dorata.
Nelle lampade alogene, dove il filamento è racchiuso all'interno di un piccolo tubo pressurizzato contenente gas alogeno, producono una luce leggermente più pulita e più bianca.

Illuminazione: 2700 gradi Kelvin.


3. Fluorescente CALDA
Le lampade fluorescenti sono pratichè perché consumano meno energia, costano di meno e producono meno calore. Non sono molto uilizzate perché comunemente si pensa che emettano dei riflessi giallo-verdognoli.
Ma la tecnologia è migliorata notevolmente negli ultimi anni, e le luci fluorescenti sono ormai disponibili in una varietà di colori,dal bianco caldo al freddo, a seconda della composizione.

Illuminazione in questa stanza: 3000 gradi Kelvin, 70 CRI.


4. Fluorescente FREDDA
Fluorescente calda o fredda? La decisione potrebbe essere influenzato da diversi
fattori. Una è la tavolozza dei colori: una lampada fluorescente calda può esaltare i toni rossi
e gialli, mentre una lampada fluorescente fredda può aiutare la resa dei blu e dei verdi.
Il clima può divenire un fattore di scelta; alcuni progettisti di illuminazione usano i toni freddi in
climi caldi per contribuire a far sembrare le camere fresche.

Illuminazione: 6500 gradi Kelvin, 80 CRI. 

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1 commenti

  1. Vi ringrazio infinitamente per questo post!!
    Era da tempo che cercavo una dimostrazione pratica della diversa resa di luci a temperatura diversa.
    Grazie!

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Cafelab è uno studio di architettura con sede a Roma. Dal 2008 ci impegnamo ogni giorno per creare ambienti unici e memorabili focalizzando la nostra ricerca architettonica sulla qualità degli spazi progettati; amiamo utilizzare materiali naturali e sostenibili come ferro, acciaio, pietra, marmo e legno e integrarli con cura con l'illuminazione.

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