Berlusconi nella lettera inviata all’Unione Europea, promette la liberalizzazione delle professioni, per sostenere la crescita economica del Paese, secondo quanto già contenuto nella manovra di Ferragosto.
Si legge nella lettera che, già nel Dl 138/2011 sono state adottate incisive misure finalizzate alla liberalizzazione delle attività d’impresa e degli ordini professionali, fra cui il provvedimento secondo cui le tariffe costituiscono solo un riferimento per la pattuizione del compenso spettante al professionista, derogabile su accordo fra le parti.
Ci domandiamo: "MA IL VETO ALLE TARIFFE MINIME NON ERA STATO GIA' POSTO COL DL BERSANI, NEL LONTANO 2006?" E quindi, dov'è la novità?
Tanto più che dall'abolizione di Minimi Tariffari si riscontra un degrado inarrestabile e una svendita continua dei servizi professionali.
Il nuovo Decreto Sviluppo, inoltre conterrà altre misure per rafforzare l’apertura degli Ordini Professionali, per garantire l’esercizio dell’attività secondo i principi di libera concorrenza, grazie alla differenziazione e pluralità di offerta.
Ossia? La loro abolizione? E chi garantirà LEGALMENTE sull'effettiva validità della firma che un Professionista appone per convalidare un progetto, salvaguardando la Committenza da FALSE DICHIARAZIONI?