Piano Casa Lazio: impugnati tre punti
Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare ben tre punti del Piano Casa Lazio, varato a fine agosto dalla giunta Polverini, e di mandarlo al vaglio della Corte costituzionale.
Secondo il Governo infatti, il Piano Casa Lazio violerebbe gli articoli 9 e 117 della Costituzione, oltre alla Convenzione Europea del Paesaggio.
Ecco in dettaglio i tre punti oggetto di discordia:
1. la sanatoria
Il Piano Casa della Regione Lazio imporrebbe al Comune di Roma di valutare entro 90 giorni tutte le richieste di condono risalenti al 1985, 1994 e 2003 e ancora giacenti in Comune, per le quali scaduto il termine scatterebbe il silenzio-assenso. La sanatoria risulterebbe inaccettabile perché il condono è materia di pertinenza statale.
2. deroghe ai vincoli territoriali
Un articolo del Piano Casa prevedebbe una serie di deroghe ai vincoli e alle zone di tutela previsti nel Ptp (Piano territoriale paesistico) e nel Ptpr (Piano territoriale paesistico regionale) per realizzare opere di utilità pubblica. Il Governo obbietta che eventuali deroghe ai vincoli, devono essere pianificate in cooperazione tra regione e ministero.
3. vincoli archeologici
Il terzo punto che riguarda i vincoli di natura archeologica, contesterebbe la prevalenza che il Piano da alla Regione sulla valutazione dei vincoli archeologici, comunque prerogativa del Ministero dei Beni culturali.
Risultato: La parte "abitativa" del Piano Casa Lazio rimane operativa; si fermano, invece, almeno fino al pronunciamento della Consulta, una serie di ampliamenti e completamenti di edifici pubblici e privati di tipo commerciale e interventi in montagna.
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