Rosa, il nuovo romantico
In passato il rosa era identificato col colore dell'incarnato, dunque era chiamato rosa carne.
In seguito, dal XVIII secolo, quando si cominciò ad indossarlo, cominciò ad acquisire quei requisiti che ancora oggi lo accompagnano.
Derivante dal rosso, ma spogliato dalla sua vena aggressiva, il rosa è divenuto incarnazione di femminilità e tenerezza, simbolo di romanticismo, fino a divenire in alcuni casi estremi, emblema di leziosità.
Infatti c'è chi percepisce questo colore come morbido e sensuale, oppure al contrario come debole e noioso.
Nel design degli interni, l'uso di questo colore è spesso relegato alla camera da letto.
Attualmente è stato rispolverato e vestito di nuova attualità per l'arredamento e la caratterizzazione di interni. Dal rosa pesco al bubblegum, dal salmone al rosa fucsia è utilizzato dai designer in ogni tono e sfumatura.
Accoppiare colori diversi dalle sfumature di rosa a questo colore può non essere semplice; sicuramente può funzionare una paletta di colore ispirata ai toni d'epoca del XVIII secolo, dove i colori predominanti erano quelli tenui e pastello.
Altrimenti, in abbinamento a tinte di rosa tenue, è possibile avvicinare toni neutri, sfumature derivanti dal grigio, dall'azzurro o dal marrone.
Un discorso a parte va fatto se si intende dare energia all'ambiente caratterzzato dal rosa; in questo caso vanno bene colori decisi e caldi, dove il rosa risalta, magari stemperati dall'uso del bianco.
In chiave primaverile, per un effetto fresco e delicato, la scelta più ovvia nasce dall'accostamento dei colori dei fiori già presenti in natura; dunque accompagneranno il rosa differenti tonalità di verde, da quello tenue, a quello acceso, proprio dell'erba di prato.
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