Condono, il governo
Nonostante la bocciatura dell’emendamento in Senato, il condono edilizio viene riproposto nel “Milleproroghe” dagli stessi firmatari che sostenevano la riapertura dei termini per la sanatoria degli abusi commessi fino al 31 marzo 2003.
Il testo proposto ha suscitato subito le proteste dell’opposizione che accusano la maggioranza di aver riproposto gli stessi contenuti mascherandoli dietro il concetto del sostegno alle famiglie.
Il termine per la presentazione delle domande di condono parrebbe slittato al 31 dicembre 2014, un errore o la volontà di concedere più tempo per sanare gli abusi commessi?
L’emendamento, già presentato durante l’iter per la conversione in legge del DL “Milleproroghe” e respinto dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, era composto da due parti.
Rispettivamente l’approvazione della prima, avrebbe portato alla modifica della Legge 326/2003, riaprendo i termini nel 2011 per sanare opere edilizie realizzate entro il 31 marzo 2003 in aree tutelate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.lgs. 42/2004, concedendo la possibiltà di essere riammessi a quei soggetti che si erano precedentemente visti rigettare l’istanza di regolarizzazione (con conseguente sospensione dei procedimenti sanzionatori di natura penale e amministrativa già in atto o riferiti a sentenze passate in giudicato).
La seconda parte, prevedeva la sospensione in Campania fino al 31 dicembre 2011 le demolizioni degli immobili realizzati in violazione dei vincoli paesaggistici a fini non speculativi e utilizzati come prima abitazione da soggetti sforniti di un altro alloggio.
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