Piano Casa lazio: perchè non funziona
Il Piano Casa Regione Lazio, accolto come la risposta a chi voleva ampliare la propria abitazione, si sta rivelando nel tempo davvero inutilizzabile, almeno dai privati cittadini che non vivono in una casa unifamiliare con mq di giardino intorno.
A prescindere dalle limitazioni imposte dai vincoli, i problemi nascono quando a volerne usufruire sono i proprietari di abitazioni site ad esempio in condomini o in lotti indipendenti di dimensioni non eccessive.
Infatti due problemi sembrano insormontabili:
- DISTANZE
La distanza richiesta dai confini o dalle facciate esistenti rispetto alle nuove edificazioni, comunque realizzate in adiacenza all'edificio esistente, rimane di 10 m, nel rispetto di quanto stabilito dagli art. 8 e 9 del decreto del Ministero per i lavori pubblici 2 aprile 1968;
- CONDOMINIO
La volumetria concessa per ogni ampliamento relativo ad un organismo architettonico le cui unità immobiliari non abbiano autonomia funzionale, cioè un accesso distinto e separato, praticamente ogni condominio o palazzina, è di 70 mq, da spartire secondo il n dei condomini; l'intervento inoltre è legato alla realizzazione di un progetto unitario, ovviamente per non creare situazioni che vanno a ledere il decoro delle facciate. Appare evidente il crearsi di problemi relativi al mettere d'accordo su tempi, costi e realizzazioni un intero condominio, senza parlare dell'esigua volumetria concessa ciascuno.
Risultato: per molti proprietari, residenti in situazioni legate ad abitazioni davvero minime, che aspettavano le opportunità di ampliamento promesse dal Piano Casa, sembrano non esserci possibilità di utilizzo oppure i mq ottenuti sono davvero così pochi che "il gioco non vale la candela".
Aspettiamo fiduciosi eventuali modifiche alle norme attuali...se mai ci saranno.
Info: Piano Casa Regione Lazio
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