RISCALDAMENTO: radiatori VS pavimento radiante

by - marzo 09, 2010



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Questo tipo di riscaldamento, nasce nei paesi nordici dove c'e' freddo costantemente per parecchi mesi, da noi un giorno c'e' caldo e l'altro si va' sottozero e con questo tipo di riscaldamento se c'e' caldo devi aprire le finestre, perchè se intervieni sul termostato per abbassarlo, poi tornare alla temperatura di regime, occorrono ore...
Come per tutti gli impianti per la produzione del calore, questo tipo di riscaldamento presenta una serie di pro e contro.

Per valutare se è il tipo di riscaldamento che fa al caso nostro, bisogna partire iniziando col porsi due domande fondamentali:

a) Esco di casa alla mattina e rientro solo alla sera?
- Sconsiglio in questo caso il riscaldamento a pavimento.

b) Passo parecchio tempo a casa?
- Consiglio l'impianto di riscaldamento a pavimento.



Se mi identifico con il caso A

Posso utilizzare un sistema tradizionale basato sul classsico termosifone; in sostanza l'impianto più semplice ed economico è composto da una caldaietta e un paio di radiatori.

PRO

Nessun problema di gestione, bassi costi di manutenzione, spese per il combustibile relativamente contenute; se non si esagera con le temperature è un impianto a portata di tutti, specialmente in questi tempi di crisi economica generale e permette di stare al caldo senza grandi pretese;
perfettamente inutile mettere un impianto a pavimento in una *casa dormitorio*, perchè il bilancio termico è sempre quello e lo devi lasciare acceso anche quando non ci sei, oppure il ventilconvettore che funziona con aria a ventilazione forzata, la quale crea moti convettivi di aria che a lungo andare, possono dare molto fastidio al corpo umano.
Volendo, esco di casa e spengo il riscaldamento, torno e riaccendo nuovamente, bastano 10 minuti ed i miei ventil-radiatori scaldano.
I ventilconvettori vengono spesso utilizzati in presenza di grandi ambienti con soffitti alti in quanto essendo l'aria ventilata in modo forzato, scaldano l'ambiente più velocemente.

Con questa tipologia di impianto, accendo la caldaia solo quando serve.
Di notte, all'occorrenza spengo, ovviamente dipende anche da abitazione ad abitazione.

CONTRO

Nell'area di ventilazione naturale (radiatore), oppure forzata (ventil), si creano i classici baffi neri, dovuti alla polvere stessa che circola nell'ambiente e non dimentichiamo la presenza di acari.



Se mi identifico con il caso B

con l'impianto a pavimento non è difficile dire quanto si possa risparmiare rispetto al tradizionale, visto che è acceso tutta la stagione, si accende ad inizio dei primi freddi e si spegne al ritorno della primavera.
Ma c'è risparmio solo con la giusta coibentazione della casa, per farlo rendere correttamente, bisogna isolare, isolare, (leggi: spendere, spendere).

PRO

I pro sono rappresentati, ad esempio, dal fatto che non si hanno movimenti di polvere o di acari, in quanto non esiste moto convettivo.
Nell'area delle finestre non ci sono più i radiatori che portano via spazio utile all'ambiente, si ha più spazio fruibile che diventa anche un valore aggiunto per l'immobile.

CONTRO

Se capita per qualunque motivo una perdita, diventa difficilissimo trovare il punto esatto della perdita stessa, portando spesso alla rottura di tutta la pavimentazione. Se ho molto freddo perchè non mi sento bene o perchè ho più freddo del solito, con questo tipo di riscaldamento non posso permettermi di avere nel giro di pochi minuti un sensibile aumento della temperatura nell'ambiente ove richiesto.
Se cambi aria nelle stanze, non puoi permetterti di tenerle aperte a lungo, altrimenti per far tornare a regime la temperatura, ci vogliono alcune ore, in quanto hai fatto raffreddare pareti e pavimento.
Se devo cambiare una piastrella, basta un errore per fare seri danni all'impianto sottostante.

Nel bagno è preferibile inserire un termoarredo collegato all'impianto ad alta temperatura, per apportare quell'apporto calorico aggiuntivo che ci serve quando siamo senza abiti, volendo lo si può collegare alla bassa temperatura, ma ciò implica un sovradimensionamento del radiatore quindi porta via molto più spazio ed i costi aumentano.

Questo tipo di impianto può essere utilizzato anche per il raffrescamento, ma in questa modalità, occorre deumidificare l'ambiente con un impianto costoso ed ingombrante, per cui consiglio l'utilizzo dello split, che risulta essere meno bello ma molto meno costoso.


In conclusione , da quanto si desume a livello economico-realizzativo, l'impianto tradizionale costa molto meno di quello radiante a pavimento, mentre se vogliamo considerare il confort di vivibilitàun senso di calore piacevole e più sano per il nostro corpo, il riscaldamento a pavimento vince inequivocabilmente.

Vi ricordo che per risparmiare, la caldaia deve rimenere spenta il più possibile, per fare ciò, bisogna isolare bene la casa, altrimenti non c'è caldaia che tenga.

Fonte: Archibagno

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1 commenti

  1. perfettamente d'accordo! Ho un impiando fotoelettrico sul tetto, con l'energia prodotta aziono una pompa di calore che produce acqua calda a bassa temperatura. Con essa vanno i ventil convettori che modulo secondo le esigenze.
    Costi contenutissimi di impianto, bolletta comparabile con il sistema a pavimento, bassissimi costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, calore modulabile e immediato.
    Vince assolutamente se si ristruttura e probabilmente anche se si costruisce ex novo!

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