Realizzare ARCHITETTURA (ma non in italia)
L'innovativo progetto dello studio di architettura tailandese Octane architect&design, ci porta in una villa privata tailandese.
L'architettura è caratterizzata da volumi disposti liberamente fuori terra, la struttura e le coperture convergono verso un cortile centrale che svolge le funzioni dell'Atrium di una Domus dell'antica Roma:
"un cortile, dove la luce del sole è lasciata libera di passare e dove può cadere la pioggia. Il muro diagonale collega la struttura esterna dell'edificio con quella del cortile, così come fa il tetto (inclinato)"
Ma, mettendo da parte per un momento l'eleganza della soluzione, concedeteci per una volta uno sfogo.
Sono quasi 10 anni che su Coffee Break condividiamo con voi i progetti di architettura che ci colpiscono e ci ispirano;
la quasi totalità dei progetti che trovate qui NON sono stati realizzati in Italia
In progetti come questi salta dolorosamente agli occhi la libertà di cui hanno potuto godere gli architetti e i loro committenti:
anno di realizzazione 2019, volumi liberamente disposti sul terreno, grandissime vetrate...
Impensabile per noi!
In Italia ci vorrebbero anni; un progetto del genere starebbe ancora girando per uffici pubblici, in 5 copie, accantonato in un angolo da svogliati impiegati, in attesa del nulla osta, del silenzio assenzo, dell'integrazione, con un faldone si riempirebbe di richieste, solleciti, numeri di protocollo ecc ecc
O peggio, sarebbe stato ferocemente osteggiato da tutti coloro che non concepiscono qualcosa di diverso dall'edilizia vernacolare, la famosa edilizia povera ma sapiente, che dovrebbe "sorprendere per la felice sintesi forma-materia", ma che nella maggiorparte dei casi delude, perchè l'edilizia che vediamo girando lo sguardo tutta questa sapienza non ce l'ha.
Così mentre in altri paesi gli architetti hanno la possibilità di portare avanti una ricerca architettonica concreta, sperimentare materiali e soluzioni, realizzare architettura, fare cultura,
in Italia, no, un architetto anche quando riceve carta bianca dal committente, al massimo può progettare qualcosa che sia accettabile dall'articolo di un tal Regio Decreto e che sia anche mimetico coi palazzotti che stanno intorno, costruiti nel dopoguerra, con un pò di mattoni, tufo, e quel pò di cemento che a giudizio del mastro bastava per farli rimanere in piedi.
L'Italia è famosa in tutto il mondo per la sua meravigliosa architettura perchè i nostri predecessori hanno avuto coraggio, hanno osato sperimentare e spingere le tecniche e i materiali ai limiti.
Oggi invece ci viene imposto di arrenderci all'indolenza di una burocrazia elefantiaca che si nasconde dietro leggi e normative, abbassare il livello, non osare, non progettare.
Questo si traduce in immobilismo e arretratezza
E noi non ci stiamo.
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